martedì 26 febbraio 2013

MOM Festival 2013: come funziona il cerchio

Quella del cerchio è una modalità decisionale usata dai Nativi d'America e consiste in una assemblea del villaggio - o dei villaggi - in cui, attraverso al discussione collettiva, scaturiscono le decisioni.
Per capire l’importanza che il cerchio ha per loro va detto che la considerano la forma geometrica più bella e più perfetta perché ritengono che ciò che mantiene il cerchio al suo posto non è una pressione esterna, ma un'attrazione verso il centro, come la forza di un amore incondizionato. Diceva Alce Nero: "Il Potere dell'Universo agisce secondo dei cerchi e ogni cosa tende ad essere rotonda. Il cielo è rotondo e io ho sentito dire che la terra è rotonda come un pallone e che anche tutte le stelle lo sono. Il vento, al colmo del suo furore, forma dei vortici. Il sole sorge e tramonta disegnando un cerchio. La luna fa lo stesso ed entrambi sono rotondi. Persino le stagioni, nel loro alternarsi, formano un grande cerchio e tornano sempre al punto di partenza. La vita dell'uomo è un cerchio dall'infanzia alla morte ed è lo stesso per ogni cosa che il potere anima."
La tradizione del cerchio si può ritrovare anche nella nostra storia, gli stessi Dialoghi di Socrate si possono immaginare come dibattiti a cerchio, o basti pensare anche ai Cavalieri della tavola rotonda. Lo spirito del cerchio è molto presente anche nel mondo islamico: nel giorno delle preghiere, si sceglie una persona che dovrà reggere il bastone e dovrà rappresentare colui che parla all'assemblea, come fece Maometto sulla montagna.
Nella nostra cultura possiamo certamente pensare al cerchio quando immaginiamo il mettersi intorno al camino o intorno ad una tavola come un momento di riflessione in famiglia o tra amiche/i.
Il metodo del cerchio viene utilizzato ad oggi dalle piccole società ristrette (vedi Il popolo degli Elfi o la Famiglia Rainbow) o nei processi psicologici di guarigione di gruppo con il nome di Council.

LE CARATTERISTICHE DEL CERCHIO
La particolarità del cerchio è che le persone che vi partecipano sono tutte sullo stesso piano e si guardano in faccia mentre parlano. Questo rende la discussione molto più consapevole e partecipata e quindi più efficace. Chiunque partecipi ad un cerchio con parole o con il silenzio impara che la conoscenza del cerchio è superiore alla conoscenza totale di tutti i singoli individui che vi partecipano. In questo stato di consapevolezza collettiva, le diversità e il disaccordo non portano immediatamente a una polarizzazione e all’ostilità, ma il più delle volte vengono assorbite dall’assemblea e risolte.

Lo spazio del cerchio è occupato da un certo numero di persone (da 2 a infinito) tutte disposte in circolo e partecipanti all’assemblea. Al centro del cerchio è possibile disporre un elemento catalizzante, tipo una candela o un fuoco. E’ anche consigliabile creare un’atmosfera accogliente ed armoniosa, per favorire l’incontro tra le persone ed una felice disposizione d’animo.

Solo una persona può essere diversa dal gruppo ed in quel caso assolve la funzione di facilitatrice. Questa ha il compito di condurre il cerchio e, tra le altre cose, di far si che ogni persona possa parlare, ma senza occupare tutto il tempo a disposizione! Inoltre deve fare in modo che si crei un ambiente rispettoso, empatico e non giudicante, cosi da permettere alle persone di esprimersi liberamente senza aver paura.


Una caratteristica del cerchio è anche l’uso di un oggetto detto “talking stick” , cioè bastone parlante, perché i Nativi d’America usavano un bastone. In realtà si tratta di un qualsiasi oggetto, scelto dallo stesso cerchio, o che sia in linea con la natura del cerchio, che dà facoltà di parola a chi lo ha in mano. E’ quindi vietato parlare o commentare quando non si è in possesso di esso ed è inutile alzare la mano, o peggio ancora la voce, per prendere la parola. Il talking stick resterà in mano a chi lo possiede fino a che questa persona non avrà finito di esporre il suo pensiero e solo quando arriverà a noi potremo parlare. In genere il talking stick gira in senso orario o viene passato ad una persona a scelta dopo essere tornato in centro.


Infine il tema della riservatezza, cioè le cose dette nel cerchio rimarranno il più possibile all’interno de cerchio stesso,  soprattutto se si tratta di cerchi a tema psicologico - esperienziale.  
 
IL CERCHIO NEL FESTIVAL
I cerchi del Festival non hanno la connotazione sacra che gli danno i Nativi d’America, né quella profonda che assume nel Council. Sono semplicemente delle discussioni che si svolgono in cerchio.

Nel salone del Fanfulla, sedute/i intorno al grande divano rosso, si riuniscono le persone che vogliono saperne di più sull’ argomento del giorno e cominciano ad ascoltare e a dire la loro in questa modalità. Non sarà impossibile essere interrotte/i dall’arrivo di qualche bimbo, o dover alzare un po’ la voce per via di qualche rumore “extra”, o dover accogliere qualche persona che si è appena seduta incuriosita.

L’importante è che ci sia il rispetto del cerchio (ci si guarda in faccia) e del talking stick (non si interrompe, si parla solo con il talking stick in mano).

Ogni incontro vedrà l’organizzazione di un cerchio su una tematica specifica e ci sarà una persona che introdurrà l’argomento, perché esperta in materia, e condurrà poi la discussione facendo da facilitatrice. 

Non si dovrà giungere a nessuna conclusione, non ci sarà chi ha ragione e chi ha torto, sarà semplicemente un momento in cui riflettere, informarsi e guardare negli occhi altra gente come noi.

                     ……. e ovviamente fare l’aperitivo!